sabato 15 marzo 2014

Perché Acquistare una casa di lusso in Brasile



Il Brasile è uno dei pochi paesi che offre l’opportunità di acquistare dimore prestigiose con tutto quello che si possa desiderare a prezzi molto convenienti. Residenze esclusive in località di mare con spiagge da sogno, dotate di una serie infinita di comfort
Per molti di questi immobili di prestigio, anche solo l’incantevole panorama, rappresenta spesso il motivo dell’acquisto.
I servizi a disposizione nelle strutture ed anche il basso costo, se rapportato a quelli equivalenti in Europa, garantiscono all’acquirente un investimento di cui ne andrà orgoglioso.
Questi condomini di ville, che spesso includono anche grandi appartamenti, sono posti in località veramente uniche. Le strutture hanno dotazioni esclusive: campi da golf, eliporti, talvolta aereoporti privati, pontili per attracco di barche, ecc.

Perché acquistare casa per vivere in Brasile





Per chi avesse in progetto di vivere in Brasile o passarci una buona parte dell’anno, sicuramente già conosce bene quel cocktail di energia positiva che contagia ogni volta che ci si mette piede: un mix di natura, allegria e ospitalità condito da sottofondo da infiniti ritmi musicali. Un grande vantaggio per il proprio benessere, per la natura intatta e rigogliosa, le spiagge meravigliose, il clima ineguagliabile ed il basso costo della vita.
Questa scelta presuppone l’individuazione di un’abitazione che abbia tutte quelle caratteristiche che non sappiamo rinunciare in Europa più tutti i migliori comfort offerti dal mercato immobiliare in Brasile: residence dotati di piscina, sauna, palestra, living room, home theater, sala per feste…… insomma non dobbiamo farci mancare niente, a costi imparagonabili se confrontati a case del medesimo livello in Europa.
Bellissime località prossime anche a servizi importanti ed essenziali (trasporti, shopping, assistenza sanitaria qualificata, aeroporto) completano certamente la nostra esigenza di benessere e tranquillità.
L’abitazione rappresenta una primaria necessità per chi deve o desidera trasferirsi per lavoro, ma anche per quelle persone che beneficiano di una pensione e che saggiamente approfittano di questa opportunità per elevare il proprio benessere e tenore di vita.
Una scelta fatta da sempre più italiani che vedono erodere quotidianamente il proprio potere d’acquisto e che desiderano cogliere l'opportunità per migliorare il proprio benessere in un ambiente confortevole, con un clima mite, sempre soleggiato, circondati da una popolazione ospitale e sorridente.

Perché acquistare una casa vacanze in Brasile



Il Brasile rappresenta per eccellenza uno dei paesi che offre grandi vantaggi per il proprio benessere, per la natura intatta e rigogliosa, le spiagge meravigliose, il clima ineguagliabile, il basso costo della vita e la sua popolazione giovane, ospitale sempre sorridente.
Un mix di energia positiva che rendono davvero unico il Brasile.
L’acquisto di una casa da sogno, dotata di tutti i comfort, in un ambiente affascinante rappresenta un’occasione per migliorare il proprio stile di vita ad un basso costo, imparagonabile se confrontato a case del medesimo livello in Europa.
Anche se la scelta di una seconda casa per le proprie vacanze coincide con i propri desideri e necessità, è sempre bene tutelare il bene, acquistando sempre con oculatezza immobili che nel tempo si possono solo rivalutare. Questo è purtroppo l’errore più comune che talvolta turisti privi delle dovute informazioni, compiono nell’acquisto di una seconda casa in Brasile.
Gli investimenti più interessanti in Brasile riguardano abitazioni nuove entro 100 Km da un aeroporto internazionale, di ottimo livello qualitativo, complete di servizi e ancor meglio se vicine a località turistiche conosciute, con buone prospettive di sviluppo. Sono da evitarsi abitazioni isolate e prive di servizi locali, sicuramente più economiche ma di difficile rivalutazione (e quindi rivendita).
E' interessante l'opportunità di affittare la casa nei periodi di non utilizzo. Scelta questa effettuata da molti che, in questo modo, integrano una piccola rendita senza praticamente sostenere nessuna spesa di manutenzione.


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Perché investire in Brasile nel mercato immobiliare


Perchè investire in immobili in Brasile


L'acquisto di immobili costituisce un’alternativa di investimento particolarmente apprezzata per la capacità di conservazione del valore del bene nel tempo. L’investimento effettuato in Brasile rappresenta quello più sicuro e più accessibile per un investitore straniero perché rappresenta un’apprezzabile fonte di guadagno e per le caratteristiche proprie del mercato immobiliare e di quello finanziario.
Investire oggi in Brasile è molto allettante per uno straniero in quanto, oltre che a beneficiare di un splendido paesaggio naturale con infinite spiagge paradisiache, un clima soleggiato tutto l’anno e la simpatia del suo popolo, si trae vantaggio da un’importante rivalutazione annuale degli immobili :
dall’8 al 25%
, in funzione della tipologia, localizzazione e budget.
Ottime inoltre le rendite da affitto: dal 5% al 12%.
Per ottimizzare l’acquisto di un immobile è opportuno identificare gli obiettivi dell’investimento e le soluzioni più idonee per generare profitto. Alla convenienza economica derivante dall’acquisto di uno o più immobili nuovi, in progetto o già in costruzione, si somma la totale sicurezza del processo di acquisto.
L’investimento può interessare un terreno oppure un immobile. La differenza sostanziale dipende dall’obiettivo di investimento, dal suo orizzonte temporale (breve/medio o lungo periodo) e dal budget disponibile.
> Gli immobili se ben acquistati, e ben selezionati, sono abitazioni nuove in città o entro 100 Km da un aeroporto internazionale, di ottimo livello qualitativo, complete di servizi e vicine a località turistiche conosciute, offrono l’impareggiabile vantaggio di:
- essere profittevoli in breve tempo
- facilmente vendibili
- ideali anche per piccoli budget
- nessun rischio
> I terreni hanno evidentemente obiettivi diversi e un’orizzonte temporale più ampio.
Offrono la prospettiva di:
- edificare un condominio / hotel / resort
- poter edificare una propria villa in posizioni privilegiate e di valore
- eseguire una successiva lottizzazione in appezzamenti più piccoli.

Per queste tre operazioni è indispensabile un’ottima conoscenza del territorio, quindi è consigliabile avvalersi della nostra consulenza, perché ne conoscono bene l’effettivo valore e le potenzialità commerciali non che la storia della regione in cui si trova. Il rischio potrebbe risultare elevato se intrapreso senza dovuta esperienza, ed anche molto pericoloso, approfondite informazioni ed un valido master plan.


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Dati Macroeconomici sul Brasile

Brasile: dati sul paese 



Secondo quanto riportato dal Finacial Times, nel 2007 il Brasile ha ricevuto investimenti stranieri diretti per la cifra di 34,6 miliardi (50% da prodotti semilavorati). Secondo i dati del UNCTAD (Congresso delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo) gli investimenti sono risultati doppi rispetto a quelli dell’India, e hanno portato il Brasile al secondo posto della classifica mondiale.
Il  Brasile è oggi l’ottava economia mondiale
• Popolazione: 191 milioni di abitanti (5° maggiore al mondo).
Il 47% dei brasiliani ha meno di 26 anni.
• Politica ed Economica: con Henrique Cardoso e poi con Lula il Brasile ha raggiunto la stabilità politica ed economica, beneficiando di un forte calo dell’inflazione fino al 5,5% (2010), un aumento della bilancia commerciale e la
 diminuzione del debito pubblico.
• Società: costante crescita della nuova classe media brasiliana, oggi superiore al 50%.
• Rischi e opportunità: tra i paesi emergenti forse il Brasile è quello più a basso rischio. E’ favorito dalle risorse agricole ed energetiche e soprattutto, cosa importante in questi tempi, si trova in un’area isolata dai grandi problemi che coinvolgono il resto del mondo, come terrorismo, scontri di civiltà e catastrofi naturali. Il Paese ha ottenuto nel 2008 il livello di “Investment Grade".
• PIL: +3,5% nel 2011.
• Esportazioni: in forte aumento +17,1%.
• Bilancia commerciale: in attivo per 25 miliardi USD nel 2008.
• Consumi interni: forte crescita registrata negli ultimi tre anni.
• Debito pubblico: 60% del PIL.
• Inflazione: fortemente diminuita ed oggi sotto controllo (5,5% nel 2010).
• BOVESPA (borsa): ha quadruplicato il suo valore negli ultimi 7 anni.
• Moneta nazionale: in 5 anni il Real si è apprezzato del 25% sul Dollaro americano e del 20% sull’Euro.
• Criminalità: presente nelle megalopoli, ai margini delle grandi città, specie nelle favelas.
• Mercato immobiliare: deficit di 7,2 milioni di unità abitative residenziali. Significativa rivalutazione annuale degli immobili (dall’8 al 25%, in funzione della tipologia, localizzazione e budget). Ottime rendite da affitto (dal 5 al 12%, in funzione della localizzazione, tipo di immobile e target).
• Sicurezza investimento: una nuova costruzione realizzata da imprese grandi, serie ed affidabili, è assicurata da una Banca, pertanto l’acquirente ha sempre la certezza di non perdere il capitale anticipato per l’acquisto. Il Banco Centrale Brasiliano verifica per legge che ogni bonifico in entrata sia per un legale acquisto di immobili.
• Turismo: flussi in forte aumento. Il turismo rappresenta la quinta attività del paese. Nel 2007 è stato il record con un giro d’affari generato pari a 4.953 miliardi di USD.
• FIFA World Cup 2014 + Coppa America 2015 + Olimpic Games 2016: un’incredibile opportunità di presentarsi al meglio sulla scena mondiale, un vero e proprio punto di svolta fortemente voluto da Lula.
Il  Brasile rappresenta una delle economie più interessanti del pianeta
Il Brasile, con le sue peculiarità e le sue contraddizioni, rappresenta oggi con Russia, India e Cina (BRIC) una delle economie emergenti più interessanti del pianeta, e si sta avvicinando sempre più rapidamente alle storiche potenze economiche mondiali.

Gli economisti definiscono il Brasile come un Paese molto interessante per gli investimenti stranieri, anche se richiamano l'investitore a una approfondita analisi dei dati economici, che lodano ripresa e crescita interna del paese.
Unanime è il giudizio, che il miglior investimento oggi in Brasile è quello immobiliare, perchè più alla portata di un investitore straniero ed, in questo momento, ancora a prezzi contenuti.

Privisioni Economiche sul Brasile


Previsioni economia: il Brasile "decolla"


Il Brasile è stata tra le prima nazioni al mondo ad uscire dall'attuale crisi finanziaria mondiale.
Le stime prevedono una crescita che passerà dal -0,2% del PIL del 2009, fino al 7,5% nel 2010 e successivamente ad una media annua del 3,0% circa nel 2013-2014.

Il Brasile negli ultimi anni ha ridotto notevolmente la sua vulnerabilità esterna, aiutando e sviluppando l'economia interna, compensando così la progressiva discesa del mercato nei paesi più sviluppati.

Il Brasile è il mercato più grande in America Latina, il 5° paese più popoloso del mondo e la 6° più grande economia mondiale (in base al PIL nominale, nel 2011 il Brasile ha superato proprio l'Italia ed il Regno Unito).
Lo crescita del PIL superiore alla media, permetterà che i redditi reali aumentino durante il periodo di previsione, anche se più moderatamente rispetto a quello degli ultimi anni.

Le disuguaglianze di reddito continueranno a diminuire grazie ai programmi di sostegno del reddito. Il Brasile è e diventerà un mercato sempre più attraente.
Il nuovo consolidamento della stabilità e delle opportunità macroeconomiche intensificheranno il grande mercato interno, mantenendo così gli importanti risultati di crescita e di leadership della regione sudamericana, ottenuta in questi ultimi anni.

Anche lo sport aiuterà la crescita del Brasile: sede dei Mondiali di Calcio FIFA 2014 e subito dopo delle Olimpiadi 2016, il Paese otterrà un’incredibile opportunità di presentarsi al meglio sulla scena mondiale, un vero e proprio punto di svolta fortemente voluto da Lula.


 2008
2009
2010
2011
2012*
 
Sviluppo reale del PIL (%)
   5.1
 -0.2
  7.5
  2.7
  1.9

Inflazione prezzi al consumo (% media)
   5.7
  4.9
  5.5
  5.9
  5.8

Debito pubblico sul PIL (%)
  36,9
 59,5
 60,8
40,0
 35,0

SELIC overnight rate (% media)
  12.4
 8.75
  9.5
12.0
  8.0
Tassi di cambio  US$/Real (media)
  1.80
 2.10
 1.80
1.55
2.00

Mondiali di calcio 2014 e Olimpic Game 2016

Mondiali di calcio 2014, Coppa America 2015 e Olimpiadi 2016:
il Brasile corre al ritmo di samba

Anche lo sport aiuterà la crescita del Brasile: sede della Confederation Cup 2013,  Mondiali di Calcio FIFA 2014, della Coppa America 2015 e delle Olimpiadi 2016, il Paese otterrà un’incredibile opportunità di presentarsi al meglio sulla scena mondiale, un vero e proprio punto di svolta fortemente voluto da Lula.

Sarà la seconda volta che il Brasile ospiterà il campionato mondiale di calcio, dopo il 1950.
E’ invece la prima volta che nel continente sudamericano ci saranno i giochi olimpici.
Il paese verdeoro si trova così a pianificare un’imponente piano di investimento in infrastrutture. Grazie al Programma di Accelerazione della Crescita (PAC), sono in corso di realizzazione opere di risanamento ambientale, costruzione di abitazioni e di sistemi di trasporto, sviluppo sociale e urbano.
Sono stati inoltre riservati fondi pubblici per potenziare i servizi portuali, aeroportuali e stradali, fondamentali per il miglioramento dei servizi turistici in generale. I maggiori investimenti sono rivolti alla modernizzazione e ampliamento della capacità di 7 porti e 13 aeroporti per un importo totale di 6,24 mld di Reais (pari a circa 2,83 mld di Euro).

Solo per quanto riguarda le Olimpiadi, il budget totale per predisporre Rio ai giochi è di 13,9 miliardi di dollari, di cui 2,8 per il budget olimpico e 11 per le infrastrutture.
Un altro investimento rilevante del Governo riguarda la capacità alberghiera in vista dei grandi eventi previsti per i prossimi anni: la Coppa delle Confederazioni nel 2013, i Mondiali di Calcio nel 2014 e le Olimpiadi nel 2016. Il Ministero del Turismo Brasiliano è già al lavoro per lo sviluppo delle strutture alberghiere, richiamando investimenti mirati e facilitando il processo di classificazione alberghiera, che stabilisce i parametri di riferimento per i turisti nazionali e internazionali. Il piano denominato‘Aquarela 2020’, prevede un incremento del flusso turistico del 304%, equivalente a 17,6 miliardi di dollari da investire in 5 aree chiave: business ed eventi, cultura, eco-turismo, eventi sportivi e spiagge.

Il Brasile è protagonista da qualche anno sulla scena dell'economia mondiale: dal 1995 al 2008 il PIL è cresciuto del 170% e durante la crisi finanziaria è stato tra i primissimi Paesi ad uscirne, tanto che nel 2010 ha registrato un PIL del 7,5%.
La minor dipendenza dell’economia dalle esportazioni e la buona salute del bilancio governativo (forte superattivo con prestiti elargiti al FMI) e del settore bancario (per legge, le banche brasiliane non hanno mai avuto in portafoglio nessun "titolo spazzatura"), hanno permesso al Brasile di oggi di porre le basi per una forte crescita nei prossimi anni, senza creare problemi alla propria bilancia dei pagamenti.
Clicca sull'immagine e scopri le città che ospiteranno i prossimi Mondiali di Calcio 2014

Il Mercato Immobiliare Brasiliano : l'investimento sicuro !



L’acquisto di un immobile è uno degli investimenti più sicuri che si possono effettuare in Brasile, e anche uno dei più accessibili per un investitore straniero perché rappresenta una apprezzabile fonte di guadagno, grazie all’andamento del paese e del mercato immobiliare locale.
Diversificare il portafoglio con proprietà all’estero è una buona opportunità, purché si adottino le dovute cautele.
Mercato immobiliare brasiliano
E’ all’inizio della fase espansiva, le quotazioni sono ancora basse e le previsioni di rivalutazione per il futuro sono notevoli. Esiste inoltre un deficit stimato di 7,2 milioni di unità abitative, in virtù della giovane età della popolazione. La diminuzione dei tassi di interesse fa crescere a livelli record i finanziamenti immobiliari. In Brasile solo gli immobili nuovi godono di un’ottima rivalutazione.

Facilità e sicurezza:
L’acquisto di un immobile è relativamente semplice. Non è necessario un certificato di residenza o l’apertura di un conto corrente. E’ sufficiente un documento fiscale brasiliano (CPF) facilmente ottenibile anche in Europa. L’acquisto avviene solo in presenza di contratti giuridicamente perfetti, basta farsi assistere da professionisti seri (l'attività di intermediazione immobiliare è regolamentata da leggi federali e chi fa questo lavoro professionalmente deve essere iscritto all’albo CRECI http://www.creci.gov.br).

Trend del mercato:
Grande potenziale di crescita del mercato immobiliare brasiliano, dove mancano circa 7,2 milioni di abitazioni. La diminuizione dei tassi di interesse fa crescere a livelli record i finanziamenti immobiliari, per questo si prevede un aumento pari al 2%-5% del PIL entro il 2015.

Rivalutazione e Rendite:
Rivalutazione media annuale degli immobili nuovi del 10% (variabile dall'8 al 25%, in funzione della tipologia, localizzazione e budget).
Ottime rendite da affitto: dal 5 al 12% (in funzione della localizzazione, tipo di immobile e target).

Bassi costi di transazione (Imposte e Tasse):
Costi accessori bassissimi (tasse statali, spese notarili e commissioni).
Tale situazione permette di attribuire quasi tutto il capitale investito al valore effettivo del bene immobiliare. Il cambio con l’euro è molto favorevole. L’acconto o l’intero importo versato per l’acquisto di un immobile, viene sempre verificato per legge dal Banco Centrale del Brasile.
•    ITIV (Imposta di Trasmissione lnter-Vivus =passaggio di proprietà): pari al 3% del valore catastale dell’immobile.
•    Tasse per la scritturazione dell’immobile: la tassa comunale per l’elaborazione del documento ufficiale dell’immobile è pari al 3% circa del valore catastale dell’immobile. Alla firma sarà eseguito il pagamento integrale dell’immobile.
•    Tasse per registrare la scritturazione dell’immobile: elaborata la scritturazione (documento ufficiale dell’immobile), è necessario registrarla perché abbia validità giuridica. Ha un costo basso.
Trattato di vietata doppia imposizione fiscale:
ll Brasile, pur con un livello di imposte più basso rispetto alla media dei paesi europei, non è considerato un paradiso fiscale. Inotre, grazie ai trattati bilaterali stipulati con diverse nazioni (Germania, Argentina, Austria, Belgio, Canada, Cina, Corea del Sud, Danimarca, Equador, Spagna, Filippine, Finlandia, Francia, Olanda, Ungheria, India, Italia, Giappone, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svezia) è vietata la doppia imposizione fiscale, cioè le imposte vengono pagate in loco oppure nel proprio paese d’origine.

Proprietà:
Gli stranieri godono della piena proprietà dell’immobile, con gli stessi diritti dei brasiliani. Non esistono restrizioni per il ritiro dal paese dei propri guadagni, e per il ritorno dei capitali al paese dell’investitore.

Cosa investire:
Orizzonte temporale breve/medio (1-5 anni): immobili ben localizzati, meglio se di inizio costruzione e in contesti di lusso.
Orizzonte temporale medio/lungo (5-10 anni): immobili in fase iniziale o terreni in zone di forte espansione edilizia, meglio se con vista mare.

Abitazioni preferibili:
Gli investimenti immobiliari più interessanti in Brasile riguardano abitazioni nuove entro 100 Km da un aeroporto internazionale, di ottimo livello qualitativo, complete di servizi e ancor meglio se vicine a località turistiche conosciute, con buone prospettive di sviluppo.
Di norma gli edifici presentano bassi costi di gestione rispetto a quelli in Europa. Se situati in megalopoli o in grandi città devono essere distanti dalle favelas.



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Miliardari di Forbes, sempre più "Bric". Ecco i giovani Paperoni


Brasiliani, indiani, cinesi e messicani sempre più presenti nella classifica dei paperoni mondiali. Alcuni non hanno ancora passato i quaranta (ma non cercateli in Italia)

Miliardari di Forbes, sempre più "Bric". Ecco i giovani Paperoni


Il mondo dei super-ricchi parla ancora inglese, ma le facce non sono più quelle da "Wasp" (white-anglo-saxon, protestant) che dominavano un tempo. Nella classifica che ogni anno pubblica la rivista statunitense Forbes degli uomini più ricchi del mondo ci sono sempre più tratti somatici asiatici e sudamericani. A cominciare dalla cima:
Carlos Slim Helu , il magnate messicano di America Movil, scalza Warren Buffet e Bill Gates e si piazza sul primo gradino del podio (sono sempre loro tre a giocarselo da almeno un decennio) con un patrimonio stimato in 53,5 miliardi di dollari "appena" 500 milioni sopra il creatore di Microsoft, ormai dedito alla filantropia a tempo pieno.
Ma le sorprese maggiori vengono dalle posizioni inferiori: due indiani (Lakshmi Mittal e Mukesh Ambani ) al quarto e quinto posto, un brasiliano, Elke Batista, all'ottavo con un balzo in un anno da 19 miliardi di dollari. Ma è la Cina a fare la parte del leone, ecco cosa rileva Forbes:
“Undici Paesi hanno raddoppiato il numero dei miliardari che avevano l’anno scorso e tra questi troviamo Cina, India, Turchia e Corea del Sud. Dei 97 nuovi membri solo il 16 per cento è americano mentre l’Asia è passata a 104, a sole 14 posizioni di differenza dall’Europa”. Tra gli asiatici la Repubblica popolare cinese conta 27 nuovi miliardari e, insieme a Honk Kong, conta il maggior numero di super ricchi, ben 89, al di fuori degli Stati Uniti.
Il podio italiano, secondo Forbes, è formato dal papà della Nutella, Michele Ferrero (17 miliardi), al 28esimo posto, seguito dal padrone di Luxottica Leonardo del Vecchio (10,5 miliardi a quota 59), terzo il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, 74esimo e in classifica con un patrimonio da 9 miliardi. Complessivamente gli italiani in classifica sono 13.
Tutti e tre sopra i 70 anni. Ma il mondo dei paperoni non è un'esclusiva dei capelli grigi. Geni dell'informatica come Mark Zuckemberg di Facebook o Sergey Brin di Google, ereditieri come i fratelli Hariri, giovani imprenditori rampanti cinesi e giapponesi sono in mezzo a loro pur non avendo compiuto nemmeno 40 anni. 

Eike Batista ora si vuole comprare il Brasile

Il tycoon brasiliano esorta i miliardari del paese a investire all'interno dei confini nazionali per sostenere la crescita e aumentare i loro patrimoni


Eike Batista ora si vuole comprare il Brasile

A venticinque anni possedeva già un capitale di sei milioni di dollari. Accumulato comprando oro da minatori indipendenti in Amazzonia per rivenderlo a Rio de Janeiro. Oggi, grazie a una fortuna quantificata in trenta miliardi di dollari, Eike Batista è l'uomo più ricco del Brasile e occupa la settima posizione nella classifica dei paperoni del mondo. Con due grandi sogni da realizzare: rendere "grande" il Brasile e superare Carlos Slim, il tycoon messicano da cui, oggi, nel ranking di Forbes è seperato da ben sei posizioni e 39 miliardi di dollari.
The Economist ha definito Batista l'uomo che è riuscito a capire, e a sfruttare, i punti di forza e le debolezze della sua nazione. Il Paese è ricco di risorse, e il tycoon le estrae, le sfrutta e le vende per mezzo di quattro diverse compagnie: Mpx (generazione di energia), Mmx (miniere), Llx (logistica), e Ogx (petrolio e gas). Società con nomi resi quasi identici da una "X" finale aggiunta come "portafortuna per facilitare la moltiplicazione della ricchezza".
Ancora, il Brasile ha una rete di infrastrutture insufficiente, e il ricco 55enne si impegna a costruirle tramire Osx, la sua quinta azienda specializzata nel potenziamento delle strutture portuali nazionali. Ma che dovrà presto iniziare a occuparsi anche della costruzione di strade, ferrovie, navi e raffinerie. Senza le quali il Brasile non riuscirà mai a diventare una vera grande potenza.
Come se non bastasse, Batista ha recentemente annunciato l'intenzione di "affidare a una delle sue aziende" il compito di realizzare centrali con cui sarà possibile sfruttare il gas e il carbone estratti da Mmx e Ogx per soddisfare le priorità energetiche della nazione. E lo ha fatto lanciando un messaggio che è sembrato quasi uno slogan volto a sollecitare i tycoon brasiliani a "comprarsi il Brasile". Per interesse personale e per il bene della nazione.
Batista ama definirsi un "labrador da tartufo", un uomo capace di scovare le opportunità economiche del Brasile e di sfruttarle in maniera logica e razionale. Un approccio che, dal suo punto di vista, dovrebbero adottate tanti altri miliardari come lui. La strategia del settimo uomo più ricco del mondo consiste in questo: individuare un' "occasione", ad esempio un giacimento di petrolio da esplorare o un porto da potenziare, e coglierla al volo occupandosi non solo del progetto specifico ma anche del contesto e dell'indotto ad esso legati. Ad esempio, investendo nella ricostruzione di strade e ferrovie, magari con il sostegno del governo, capaci di collegare l'oggetto in questione con altri punti di interesse già operativi nel paese.
Insomma, dal punto di vista di Batista i miliardari brasiliani -che sicuramente sognano di continuare ad aumentare le proprie ricchezze almeno tanto quanto lui, dovrebbero seguire il suo esempio e investire i propri capitali nelle "aziende in difficoltà ad alto potenziale". Le aiuterebbero a risollevarsi, metterebbero le loro ricchezze al servizio del paese in un momento di difficoltà, ne promuoverebbero la ripresa economica nel lungo periodo e, nel medio, potrebbero forse già ricavarne vantaggi personali. Un piano perfetto. Chiaro fino ad oggi solo a Batista...

Chi sono gli uomini più ricchi della terra ?


Sono i più ricchi del Pianeta. Tre statunitensi, tre europei, due indiani e un brasiliano. Ma sul gradino più alto del podio c’è un messicano. E’ Carlos Slim Helù, il magnate delle comunicazioni che brucia Bill Gates per appena 0,5 miliardi di dollari. Quasi tutti partiti dal nulla, Larry Ellison non conobbe mai il padre, Karl Albrecht era figlio di un minatore, Amancio Ortega Gaona iniziò a lavorare a 14 anni prima di fondare Zara. Hanno avuto il talento di vedere lontano, oggi vivono nel lusso più sfrenato, hanno ville da favola, yacht, aerei, catene di ristoranti e banche. Ma sono dediti anche a iniziative benefiche ad ampio raggio. Alcuni per spirito filantropico, altri per strategie d’immagine. Gli italiani? Il primo è Ferrero. Berlusconi è molto più in basso.

Dieci uomini d’oro. Sono i più ricchi del pianeta, le loro fortune sono sotto gli occhi di tutti, Forbes ogni anno propone la propria valutazione di quegli immensi patrimoni. Sul tetto del mondo c’è Carlos Slim Helù, il magnate delle comunicazioni brasiliano che soffia per “solo” mezzo miliardo il gradino più alto del podio a Bill Gates. Dietro di lui Warren Buffet, grazie alla sue partecipazioni in Coca Cola, McDonald’s e Walt Disney, per dirne solo tre.
Per un soffio fuori dalla classifica Ingvar Kamprad fondatore di IKEA (con23,5 miliardi di dollari si piazza all’undicesimo posto per mezzo miliardo in meno di Karl Hans Albrecht)
Nessun nostro rappresentante nell’empireo dei multimiliardari: l’uomo più ricco d’Italia è Michele Ferrero (Ferrero), 28° in classifica con 17 miliardi di dollari, a seguire c’è Leonardo Del Vecchio (Luxottica), 59° posto con 10,5 miliardi di dollari. Dietro di lui Silvio Berlusconi e famiglia (Fininvest) al 74° posto con un patrimonio di 9 miliardi di dollari.
Ecco i primi dieci:
1
Carlos Slim Helú
Paese: Messico
Nato a: Città del Messico il 28 gennaio 1940
Professione: Imprenditore
Patrimonio stimato : 53,5 miliardi di dollari
Segni particolari: è il più importante magnate delle telecomunicazioni dell’America Latina.

© 2010 DATAZIENDA
Laurea in ingegneria nel 1961. Impiegato prima in grandi multinazionali come Altria Group e Alcatel, in seguito si mette in proprio fondando il Grupo Carso.
E’ il più importante magnate delle telecomunicazioni dell’America Latina. Detiene il controllo di tre delle più grandi compagnie del continente, la Telmex, la Telcel e la América Móvil. Insieme controllano il 73% del traffico della telefonia mobile dell’America latina, con oltre 100 milioni di utenti. Possiede anche banche, catene di ristoranti, piantagioni di tabacco e retailers informatici. Ha il 3% delle azioni della Apple.
2
Bill Gates  (William Henry Gates III)
Paese: Stati Uniti
Nato a: Seattle il 28 ottobre 1955
Professione: Imprenditore e informatico
Patrimonio stimato: 53 miliardi di dollari
Segni particolari: È il fondatore della Microsoft. Per “solo” mezzo miliardo è il secondo uomo più ricco del pianeta.

© 2010 DATAZIENDA
Nel 1973 entra alla Harvard University, stringe amicizia con Steve Ballmer (attuale presidente di Microsoft) e sviluppa una versione del linguaggio di programmazione BASIC per il primo microcomputer (il MITS Altair). Due anni dopo, insieme all’amico Paul Allen, fonda la Microsoft nel 1975. Viene contattato dalla IBM, la quale, spaventata dai costi esorbitanti, rinuncia allo sviluppo di un proprio sistema operativo preferendo scegliere quello progettato da Microsoft.
La fortuna di Gates fu quella di vedere lontano:  capì che il personal computer sarebbe divenuto  presto un oggetto indispensabile, “presente su ogni scrivania e in ogni casa”; che non si doveva cedere il software, ma solo la sua licenza d’uso e che senza un sistema operativo un computer è praticamente inservibile.
Gates si occupa anche di biotecnologie. È nel consiglio di amministrazione di ICOS Corporation e del Chiroscience Group, ha fondato la Corbis Corporation, ha investito in Teledesic.
Sposato con Melinda,  insieme a lei è impegnato in una serie di iniziative filantropiche per le quali hanno messo a disposizione più di sei billioni di dollari.
3
Warren Edward Buffett
Paese: Stati Uniti
Nato a: Omaha il 30 agosto 1930
Professione: Imprenditore
Patrimonio stimato : 37 miliardi di dollari
Segni particolari: ha partecipazioni in Coca Cola, Gillette, McDonald’s, Kirby Company e Walt Disney.

© 2010 DATAZIENDA
Nasce l’anno seguente al crollo di Wall Street, poco più che bambino già si dedica a investimenti azionari: investite i suoi risparmi a 11 anni e a 14 anni compra un appezzamento di terreno che affitta ai pastori locali. Si iscrive alla Columbia Business School e durante il periodo universitario comincia a gestire il patrimonio di amici e parenti, fondando la Buffett Partnership, fondo d’investimento con il quale applica strategie di Value investing, titoli sottovalutati da comprare e tenere per lunghi periodi. Vede lungo e riesce così ad acquisisce partecipazioni in Coca Cola, Gillette, McDonald’s, Kirby Company e Walt Disney.
Ha donato 37 miliardi di dollari in azioni benefiche per le popolazioni del Terzo mondo.
4
Mukesh Ambani
Paese: India
Nato a: Aden il  19 aprile 1957
Professione: Imprenditore
Patrimonio stimato : 29 miliardi di dollari
Segni particolari:è il direttore del vasto conglomerato petrolifero Reliance Industries Limited.

© 2010 DATAZIENDA
Figlio maggiore del magnate Dhirubhai Ambani, fondatore del gruppo Reliance Commercial Corporation (oggi Reliance Industries Limited). Bachelor in ingegneria chimica a Mumbai, prosegue gli studi a Stanford ma non li termina per unirsi al gruppo di famiglia: prima dirige il settore delle fibre tessili, in seguito passa a quello petrolchimico realizzando nuovi procedimenti.
Alla morte del padre eredita l’impero insieme al fratello minore Anil, ma pochi anni dopo i due fratelli separano carriere e gruppo: a Mukesh il settore petrolifero, chimico e petrolchimico, al fratello le telecomunicazioni e gli altri investimenti.
Sposato con Nita Ambani che gli ha dato 3 figli, attualmente sta seguendo i lavori della nuova casa (soprannominata Dream House o Mansion in the Air): sarà l’abitazione più costosa al mondo: ben 2 miliardi di dollari.
5
Lakshmi Nivas Mittal
Paese: India
Nato a: Sadulpur il 15 giugno 1950
Professione: Imprenditore
Patrimonio stimato : 28,7 miliardi di dollari
Segni particolari: fondatore della Arcelor Mittal, leader mondiale nella produzione dell’acciaio. E’ l’uomo più ricco dell’India e del Regno Unito

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Nato nel Rajasthan, in India, vive oggi a Londra in una casa in stile Taj Mahal a Kensington. Fondatore e amministratore delegato della Arcelor Mittal, leader mondiale nella produzione dell’acciaio. Uomo più ricco dell’India, “Uomo dell’anno” del 2006 per il Financial Times e “Uomo più ricco del Regno Unito” del 2010 per il Sunday Times.

Ha speso 95 milioni di dollari per i matrimoni dei due figli.
Socio di Flavio Briatore e Bernie Ecclestone nella squadra inglese QPR, ha donato circa 3 milioni di Sterline al Partito Laburista.
6
Lawrence – Larry – Joseph Ellison
Paese: Stati Uniti
Nato a: Seattle il 17 agosto 1944
Professione: imprenditore e informatico
Patrimonio stimato: 27 miliardi di dollari
Segni particolari: co-Fondatore e CEO della Oracle Corporation, una della più grandi aziende di fornitura di software database del mondo.

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Nato da una ragazza-madre di 19 anni la quale, non potendo mantenerlo, dopo soli nove mesi lo mette nelle mani degli zii, Louis e  Lillian Spellman, che lo adottano trasferendosi a  Chicago. Larry conoscerà la verità sulle sue origini e sulla sua vera madre solo 48 anni dopo. Di suo padre non saprà mai nulla.
Discreto studente, abbandona l’università dell’Illinois al secondo anno a causa della morte della madre adottiva, l’unico vero affetto della sua infanzia. Poco dopo conosce Chuck Weiss con il quale inizia ad appassionarsi al mondo dell’informatica:  nel 1977 fonda la Oracle Corporation e Weiss, tra i 25 dipendenti della società, rilascia Easy Oracle SQL, uno dei primi strumenti di editing SQL Query mai creato. Con il database Oracle la società diventa una potenza nell’informatica mondiale.
Appassionato di sport, di aerei e di barche, Spellman possiede yacht (tra cui il terzo più grande del mondo), jet (ha il brevetto da pilota) e ville faraoniche (tra cui dodici proprietà a Malibu per un totale di 180 milioni di Dollari e una residenza californiana valutata 20 milioni di dollari).
E’ il  fondatore e  l’armatore dell’imbarcazione di America’s Cup, BMW Oracle Racing.
Il suo sogno è acquistare una squadra di Basket.
7
Bernard Arnault
Paese: Francia
Nato a: Roubaix il 5 marzo 1949
Professione: Imprenditore
Patrimonio stimato : 26 miliardi di dollari
Segni particolari: possiede la Louis Vuitton e Dior

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Laurea in ingegneria presso l’École Polytechnique nel 1971, ad oggi, Arnault possiede il 47.5% di LVMH (Louis Vuitton Moët Hennessy) e la maggioranza di Christian Dior SA. Arnault è presidente e Amministratore Delegato delle due compagnie.
Ha posseduto la casa d’aste Phillips de Pury & Company dal 1999 al 2003.
8
Eike Batista
Paese: Brasile
Nato a: Governador Valadares il 3 Novembre 1957
Professione: Imprenditore
Patrimonio stimato : 27 miliardi di dollari
Segni particolari: ha costruito la sua fortuna sulle estrazioni delle risorse naturali.

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Vive  in Germania dal 1969 al 1980, studia ingegneria ma lascia l’università senza terminare gli studi. Diventa prima Ceo, poi principale azionista delle più potenti multinazionali straniere dell’energia. Grazie alle sue origini tedesche allaccia rapporti commerciali molto forti con i partner stranieri e in pochi anni si ritrova in mano le principali compagnie di estrazione mineraria (MMX), risorse energetiche (MPX), petrolio (OGX) e logistica (LLX), che tra 2004 e 2008 sono riuscite a raccogliere 7.1 miliardi di dollari di investimenti locali e stranieri.
Dipinto come un avventuriero senza scrupoli, tiene in Brasile residenza fiscale e patrimoni che il  presidente Lula lascia prosperare a patto che non lascino il paese, ha sposato la regina della samba brasiliana (dalla quale ha divorziato nel 1991) e donato alla pop star Madonna 7 milioni di euro per la fondazione “Success for Kids”.
9
Amancio Ortega Gaona
Paese: Spagna
Nato a: Busdongo de Arbas, León il 28 marzo 1936
Professione: Imprenditore spagnolo
Patrimonio stimato : 25 miliardi di dollari
Segni particolari: fondatore della catena internazionale di negozi di abbigliamento Zara, uomo più ricco di Spagna

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All’età di 14 anni inizia a lavorare in un negozio di vestiti a La Coruña, nel 1963 crea la sua compagnia Confecciones GOA e nel 1975 apre la catena di abbigliamento Zara.
Con la moglie Rosalia Mera è fondatore e presidente del gruppo Inditex (Industrias de Diseño Textil Sociedad Anónima), di cui è il maggior azionista e che include Zara, Massimo Dutti, Pull & bear, Bershka, Stradivarius, Oysho, Shkuaban e Zara Home.
Vive a La Coruña, ma non ama stare sotto i riflettori. Di lui esistono solo due foto ufficiali.
10
Karl Hans Albrecht
Paese: Germania
Nato a: Essen il 20 febbraio 1920
Professione: Imprenditore
Patrimonio stimato : 23,5 miliardi di dollari
Segni particolari: La sua fonte di ricchezza è l’azienda ALDI, attiva nel settore della GDO. E’ l’uomo più ricco di Germania

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Nato da una famiglia di modeste condizioni economiche, padre minatore e madre alla gestione di un piccolo negozio. Prende parte alla seconda guerra mondiale dopo la quale rileva insieme al fratello Theo l’attività della madre, dando origine al primo negozio Aldi (Albrecht-Discount) della futura catena di supermercati.
Da sempre riservato, è sposato e ha due figli, vive in Svizzera lontano dai riflettori.  Gioca a golf e possiede un importante campo da gioco.

Nel 1994 ha abbandonato tutte le cariche ricoperte nel gruppo di famiglia, che poi ha ripreso otto anni dopo.